lunedì 24 aprile 2017

Elisabetta Maria Arici: OLTRE GLI OCCHI: A Soave con i dipinti ispirari ai Catari

Elisabetta Maria Arici: OLTRE GLI OCCHI: A Soave con i dipinti ispirari ai Catari



Chi lo avrebbe detto!


I dipinti ispirati ai Catari



Dipingevo paesaggi di Sirmione mentre mi appassionavo alla storia dei "Catari" e con Simone cercavamo di capire cosa era successo tanti anni fa reperendo notizie su Internet e comprando libri alla storica libreria di fiducia di Desenzano del Garda.

Questa ricerca continuava con uscite alle Grotte di Catullo, in giro per le viuzze di Sirmione e poi su alla Chiesetta di San Pietro in Mavino e poi a Colombare. E alla riscoperta di Desenzano del Garda, una Desenzano sconosciuta sino ad allora. E poi ancora  in estate, durante la vacanza al mare, nell'entroterra della Romagna cercando segni, simboli e storie.

Negli scogli dipinti sulla tela si formavano dei visi che io non avevo disegnato. Appendo il quadro alla parete. Lo osservo come se non lo avessi dipinto io e, sola,  a voce alta dico, intimorita e con un brivido lungo il braccio sinistro: "I Catari, i Catari,  sono i loro volti che escono dal mio quadro"! Ora il quadro si intitola "I Catari". E' stato esposto a Palazzo Callas ma nessuna mi ha chiesto come mai il titolo fosse quello.

E poi una estate speciale. 2015.
Il lago basso basso ci ha permesso per mesi di fare in giro completo della penisola a piedi, di sera dopo il lavoro e nei giorni festivi. Sino a tarda sera aspettando il tramonto, immersi in questa atmosfera che voleva trasmettere qualcosa. 
Colori rosa e azzurri da invadere gli occhi ma soprattutto io li respiravo quei colori. 
E ancora mi metto a dipingere. 
Stavolta  il loro ultimo rifugio, proprio le Grotte di Catullo. E, in questo caso, quasi con timore reverenziale che qualche altro effetto "speciale" non voluto uscisse poi dal dipinto.

E poi mi trovo tempo dopo a dipingere una scala colorata con i sette colori dell'arcobaleno che attraversa il giorno e la notte, attraversa il mare e le montagne e punta dritta verso il Cielo.

Una sera sulla collina di San Pietro in Mavino ho visto il sole e la luna allo stesso orario. A volte capita ma, quella sera, sembrava veramente irreale. Da un lato il Cielo azzurro con la luna e dall'altro il Cielo rosso con il sole. 
Mi trovo a pensare che anche gli antichi ospiti delle grotte potevano aver osservato lo stesso paesaggio e lo stesso effetto e provato il mio stesso stupore. E allora ecco che dipingo il quadro "La luna tra i cipressi".

E poi quest’anno mi giunge l’invito di Claudia Farina alla presentazione del suo libro dal titolo "I Catari sul Garda". Ci  siamo subito rese conto che non era casuale. 
Appuntamento a Palazzo Callas davanti al mio dipinto "Ultimo rifugio".
Lei mi dice subito: " Sono stati loro a farci incontrare". 
Ancora brividi. Brividi che senti quando capisci che non sei tu a gestire le coincidenze.

Sono  andata a Soave alla presentazione del libro. Io con i miei quadri ai quali, naturalmente,  tengo tantissimo e che hanno fatto da scenografia alla giornata.

E i quadri stanno seguendo anche le altre presentazioni.

E si parla dei buoni Catari.

Vediamo cosa accade. Accorgiamoci delle cose!






venerdì 21 aprile 2017

Come in Cielo così in Terra

Angelo n. 70 - acrilico su tela - Elisabetta Arici

Come in Cielo così in Terra 

Per tutti giunge una fase, nel nostro percorso esistenziale, in cui si smette di guardare esclusivamente verso il Basso per alzare gli occhi al Cielo: inizia allora l'interesse per la Vita oltre la materia.